Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Italy

Down Icon

Santilli: “Full o plug-in, per Toyota l’ibrido è il futuro prossimo. Ma c’è anche l’elettrico”

Santilli: “Full o plug-in, per Toyota l’ibrido è il futuro prossimo. Ma c’è anche l’elettrico”

ROMA – «Le auto ibride oggi sono indubbiamente tra le più apprezzate dalla clientela, dando ragione alla scelta fatta da Toyota quasi 30 anni fa con il lancio della Prius. Le full hybrid sono perfette per il mercato italiano, ma anche le plug-in, se ricaricate ogni giorno, hanno indubbi vantaggi dal punto di vista dei costi di gestione». Alberto Santilli, amministratore delegato di Toyota Motor Italia spiega così la crescita delle auto ibride in Italia e in Europa, sottolineando però la validità di un approccio multitecnologico.

In Italia Toyota è leader nelle auto full hybrid e tra le prime nelle plug-in. Tra le due, quale sarà la tecnologia ibrida vincente nel prossimo futuro?

«Il nostro approccio è sempre stato multitecnologico. E quindi crediamo che in futuro ci saranno ancora tante tecnologie ibride. Sicuramente oggi la tecnologia full hybrid Toyota è molto apprezzata soprattutto qui in Italia, come dimostrato dal successo di C-HR, Yaris e Yaris Cross Hybrid. Del resto, in 30 anni sono stati fatti progressi importanti: oggi le full hybrid garantiscono un 50% di percorrenza in elettrico, percentuale che in città arriva all’80%. Quindi è chiaro che è una tecnologia che si sposa perfettamente con le caratteristiche del mercato italiano. Noi siamo import leader in Italia, secondi come quota di mercato e siamo primi per vendite in 18 città dal Nord al Sud del Paese. Risultati legati al successo dei full hybrid Toyota che offrono tanti vantaggi a prezzi accessibili».

E le ibride plug-in, che potrebbero essere la vera via di mezzo tra termiche e elettriche? Sono ancora troppo care per sfondare sul mercato?

«Le auto plug-in sono chiaramente più care, perché hanno batterie più costose per la loro maggiore capacità di immagazzinamento di energia. Però noi in Toyota abbiamo cercato di equiparare in termini di accessibilità le due tecnologie, proponendo sostanzialmente allo stesso prezzo la C-HR plug-in e la C-HR full hybrid e offrendo le Lexus a un canone di noleggio uguale per le due versioni. Questo perché riteniamo importante rendere accessibili ai nostri clienti anche soluzioni più impegnative da un punto di vista tecnologico e di costo come le plug-in per fare avere a questi modelli la diffusione che meritano. Una plug-in Toyota consente ormai di avere 100 chilometri di autonomia in modalità elettrica. E, se correttamente ricaricata ogni giorno attraverso una ricarica domestica, ha un costo chilometrico pari alla metà di quello di una vettura convenzionale, dato che ha la possibilità di usarla quasi sempre in modalità elettrica, con benefici tangibili in termini economici».

Toyota è regina dell’ibrido ma ultimamente ha rafforzato l’offerta elettrica, nonostante il mancato decollo delle vendite di auto full electric. Teme per i volumi in Italia?

«Il nostro obiettivo è quello di avere tecnologie per tutte le esigenze dei clienti. Sicuramente oggi le vendite di elettriche in Italia sono ancora molto limitate, però esiste una quota di clienti che le vuole e per noi è importante poter offrire modelli full electric per completare la nostra offerta».

Come valuta le mosse della Ue che pur mostrando qualche apertura sulla neutralità tecnologica e sulle multe per chi sfora i nuovi tetti alle emissioni, sembra ancora andare decisa verso lo stop alle auto termiche nel 2035?

«Io penso che la Ue debba tener conto delle ultime evoluzioni tecnologiche e dei bisogni dei clienti. Sicuramente un primo passo, forse molto timido, è stato fatto con il bilanciamento delle emissioni su un arco temporale di tre anni. L’augurio è che sia presa in considerazione non una sola tecnologia, ma l’impatto che le varie tecnologie possono avere nella riduzione delle emissioni di CO2 che sono il vero nemico. Il full electric è una delle soluzioni, ma non l’unica. Anche le ibride plug-in e gli e-fuel sono elementi che devono entrare nel dibattito per arrivare a riconsiderare delle decisioni prese anni fa e forse un po’ troppo dogmatiche e ideologiche».

Che obiettivi ha Toyota Italia per il 2025 in termini di vendite e quota di mercato? E quali crede saranno i vostri modelli di punta?

«Sicuramente l’obiettivo è quello di consolidare ciò che si è fatto nel 2024, sia in termini di volumi che di quota di mercato. Per Toyota vuol dire stare sopra le 120.000 unità e per Lexus oltre le 6.000. Vuol dire avere una quota di mercato prossima all’8% e continuare a capitalizzare i successi e l’accoglienza positiva di modelli come Aygo X, Yaris e Yaris Cross full hybrid e C-HR plug-in, Lexus LBX e NX. Poi puntiamo molto sull’arrivo della nuova Rav4 e sulla Aygo X full hybrid, l’unica auto di segmento A con questa tecnologia che sembra fatta per il mercato italiano, anche grazie al fatto che abbiamo tanti italiani che lavorano alla grande per Toyota in Europa e anche per l’Italia».

repubblica

repubblica

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow